Per quanto il lavoro del nostro team di selezione e dei nostri tutor, si basi su di un’esperienza di lungo corso: che la badante sia sottoposta a test, colloqui e alla verifica delle esperienze precedenti, l’inserimento dell’assistente familiare spesso diventa problematico e talvolta anche traumatico.
Quella che segue è la “lettera di referenze” di una famiglia che si è affidata a Badaben per supportare una signora anziana (sulla carta più che nella realtà) che si è dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico che ne ha causato una temporanea inabilità.
Un racconto lucido ed emblematico di cosa succede in molte case, nelle quali gli anziani convivono con assistenti familiari che si rivelano inadeguate e che non hanno alcuna intenzione di “professionalizzarsi”…
Per questo motivo auspichiamo al più presto un provvedimento di legge che preveda l’obbligatorietà di un percorso formativo indispensabile per poter svolgere il delicato compito di “assistente familiare”. Un percorso che offra alle aspiranti badanti una “cultura” dell’assistenza e le nozioni tecniche e giuslavoristiche indispensabili per affrontare il delicato compito di cura.
“In relazione al rapporto di lavoro fra mia madre, e l’assistente familiare da Voi inserita per supportarla in seguito ad una operazione chirurgica, desideriamo segnalare una serie di mancanze e di atteggiamenti scorretti che la signora ha posto in essere, rendendo difficile ogni forma di relazione non solo lavorativa, ma anche umana e personale.
Si tratta, a nostro giudizio, di comportamenti che non consentono alcuna referenza positiva, e che rendono la signora inadatta, sempre a nostro giudizio, a rapportarsi con persone anche minimamente dotate di capacità di intendere, e con famiglie anche minimamente interessate al benessere dei loro congiunti in situazioni di bisogno.
Il primo elemento, sicuramente il più grave, è il totale cambio di atteggiamento della signora nel momento in cui ha firmato il contratto. Negli otto giorni di prova preliminare si è, infatti, dimostrata disponibile, rispettosa degli orari, attenta ai bisogni di mia madre, sobria nei comportamenti e nell’alimentazione, persino affettuosa. Nel momento in cui ha firmato il contratto ha progressivamente cambiato modo di fare, rivelandosi indolente, sguaiata negli atteggiamenti, eccessiva nel mangiare, senza nessun rispetto per l’orario di lavoro, e con pretese del tutto irragionevoli in relazione alle mansioni che le venivano richieste, e che erano state chiaramente sottolineate nel colloquio preliminare alla presenza anche delTutor Badaben.
Evidenzio per capitoli le diverse problematiche:
Orario di lavoro: dopo la firma del contratto la signora ha iniziato ad allungare progressivamente la sua pausa pomeridiana senza chiedere nessuna autorizzazione (in camera già prima delle 13.00, non scendeva prima delle 15.30, quindi si faceva una merenda lunga e rimaneva a guardare la televisione fino alle 17.00, nonostante le rimostranze di mia madre). Stesso atteggiamento per la sveglia del mattino. I primi giorni era solerte ad alzarsi insieme a mia madre, ossia poco prima delle 7. Dopo la firma ha cominciato ad alzarsi alle 7.30, senza che nessuno le avesse comunque detto che non c’era bisogno di lei. In ogni caso, anche una volta alzata la sua unica preoccupazione era prepararsi tisane e colazione, e non è mai stata operativa prima delle 8.00
Lavori domestici: sempre dopo la firma del contratto ha iniziato a protestare per qualsiasi lavoro richiesto in orario pomeridiano, dicendo che una badante il pomeriggio deve solo fare compagnia e non deve fare lavori di casa. Mia madre ha iniziato ad impuntarsi e a farla lavorare, sempre dopo le 17 perché prima era impossibile distoglierla da merenda e televisione. Per ogni lavoro ha comunque sempre avuto qualcosa da ridire, contestandoli sempre tutti (e sottolineo il sempre) in maniera davvero fastidiosa.
Uso del cellulare: altra cosa discutibile è stato il continuo uso del cellulare personale durante le ore di lavoro. Telefonate sempre molto lunghe, per le quali mia madre ha iniziato a protestare dopo alcuni giorni. Per ogni telefonata c’era una scusa. L’uso del cellulare è stato ridotto per alcuni giorni soltanto, per poi riprendere in maniera inaccettabile.
Cosa ancor più inaccettabile è stata la propensione della signora ad ascoltare le telefonate di mia madre. Una cattiva abitudine che la signora stessa ha poco opportunamente confermato.
Comportamento in casa: curata e sobria prima della firma del contratto, subito dopo la signora ha riservato queste attenzioni solo ai suoi momenti liberi. In casa ha, infatti, iniziato ad essere trasandata, ad assumere posizioni sciatte e volgari guardando la televisione, a mangiare in modo sguaiato nonostante mia madre fosse seduta di fronte a lei.
Attenzioni ai bisogni di mia madre: dopo qualche giorno di oggettiva attenzione, non si è più curata delle terapie e degli esercizi di riabilitazione che mia madre sta ancora seguendo. Immagino sia perché mia madre si sapeva arrangiare, e, dunque, si è sentita esonerata dall’incombenza.
Alimentazione: dopo la firma del contratto la signora ha iniziato a cibarsi senza più alcun ritegno, mentre nella settimana di prova ha mantenuto un atteggiamento misurato verso il cibo, con la scusa della linea. Ha iniziato a fare la schizzinosa su tutto, rifiutandosi di mangiare due giorni di seguito uno stesso contorno o una stessa pietanza. Ha iniziato ad avere pretese inaccettabili sulla spesa che veniva fatta, e a rifiutare ciò che veniva acquistato appositamente per lei (le abbiamo comprato i biscotti del Mulino Bianco, li ha rifiutati perché troppo dolci; non le andavano bene i pomodori da insalata normali perché poco saporiti; le mele normali non le andava bene perché lei voleva solo le Granny Smith, le fette biscottate dovevano essere solo integrali, solo per fare qualche esempio).
Tra le tante cose negative anche la scomparsa della copia delle chiavi di casa a lei affidate. Dopo averle cercate sommariamente per qualche minuto, non se ne è più preoccupata, e non si è minimamente scusata della cosa.
In questo senso sottolineo anche un’altra cosa: la signora ha sempre avuto la tendenza di negare l’evidenza, e a pretendere di avere sempre ragione, nonostante le puntuali osservazioni di mia madre. Una contestatrice a prescindere, anche davanti a richieste che le erano state chiaramente anticipate durante il colloquio preliminare. Non solo, ma ha cercato in più di un’occasione di dare a mia madre la colpa di certe incomprensioni nate da sue mancate comunicazioni.
Mia madre non è incapace di intendere e di volere, vede perfettamente e sa valutare. Cosa di cui la signora non deve essersi resa conto, evidentemente.
Questo è il resoconto della nostra esperienza.”