Quando una persona anziana comincia ad aver bisogno di un’assistenza sempre più assidua, c’è sempre qualcuno a lei vicino che si occupa di lei e dei suoi bisogni, assicurandosi che non le manchi nulla. Questo mestiere (perché può essere considerato un lavoro a tutti gli effetti) può arrivare a occupare gran parte della giornata, e richiede molte energie. Essere un caregiver non è affatto un mestiere facile. L’amore che sicuramente proviamo per il nostro familiare malato, magari non autosufficiente, non sempre basta per sopportare le molteplici fatiche del lavoro. Naturalmente, è importante tenere a mente che questo non ci rende meno bravi o meno adatti a svolgere i nostri compiti, ma, più semplicemente, ci rende umani. Non c’è niente di male a chiedere aiuto e, soprattutto, non c’è niente di male a prendersi una pausa ogni tanto per ricaricarci le batterie e poter poi tornare al 100%. Noi di Badaben abbiamo pensato per voi 10 pratici consigli per gestire al meglio la situazione e il vostro rapporto con tutte le persone coinvolte.
- Avvaletevi del supporto delle altre persone. Anche se a volte può sembrare così, vi possiamo assicurare che non siete soli. Ci sono tantissime persone che stanno attraversando periodi molto simili al vostro. Confrontatevi con loro, a volte anche solo due chiacchiere con una persona che capisce esattamente quello che state passando possono essere una manna dal cielo. Un altro caregiver vi può aiutare a mettere le cose in prospettiva, e magari ha anche qualche pratico consiglio che potete seguire.
- Prendetevi cura di voi stessi. Non potete occuparvi dei bisogni di un’altra persona se prima non vi occupate di voi. Ritagliatevi anche solo mezz’ora al giorno per la vostra salute, sia essa una passeggiata per schiarirvi le idee o anche solo un bel bagno caldo, può darvi le energie per ritornare a occuparvi del vostro caro al meglio.
- Accettate di essere aiutati. Passando la maggior parte del tempo con la persona che assistiamo, siamo naturalmente le persone più qualificate per riconoscere al volo ciò di cui ha bisogno, ma non c’è motivo di portare tutto il carico mentale e fisico da soli. A volte, quando le persone intorno a noi si offrono di aiutarci la richiesta può sembrare generica, e non portare effettivamente ad un aiuto concreto, provate a suggerire delle cose specifiche che gli altri possono fare per voi, anche solo liberarvi delle piccole incombenze quotidiane, come ad esempio le bollette da pagare, può fare la differenza.
- Comunicate efficacemente con i dottori. Non c’è vergogna nel non avere ben chiara una diagnosi o nel non sapere cosa comporta una malattia, chiedete tutte le informazioni di cui avete bisogno. Una maggiore comprensione delle problematiche che deve affrontare il vostro caro vi consentirà di aiutarlo al meglio.
- Prendetevi spesso delle pause. Il lavoro del caregiver è sicuramente uno dei più difficili, sia a livello fisico che a livello emotivo, ragion per cui è bene prendersi spesso delle pause per ricaricarsi e poter poi ritornare al proprio ruolo con rinnovata energia.
- Attenzione ai segni della depressione. Se ne avete bisogno, chiedete aiuto professionale immediatamente. Non c’è niente di cui vergognarsi, tutti hanno bisogno di un supporto psicologico ogni tanto, appena capite di aver bisogno di una mano non esitate a chiederla. È sempre meglio ricevere aiuto immediatamente piuttosto che aspettare che una situazione degeneri.
- Siate aperti verso le nuove tecnologie. La scienza fa passi da gigante tutti i giorni, e sviluppa costantemente tecnologie che semplificano la vita delle persone, scoprite quali sono quelle che più si adattano al vostro caso e non esitate a provarle.
- Organizzate la storia clinica: deve essere sempre aggiornata e facile da trovare. Quale che sia il medico che si sta occupando del vostro caso, ha bisogno di avere tutte le informazioni disponibili per potervi aiutare al meglio. Inoltre, in caso di emergenza, è bene che il personale ospedaliero trovi subito tutto ciò di cui ha bisogno per intervenire tempestivamente.
- Assicuratevi che i documenti legali siano in ordine. Come per la cartella clinica, è sempre meglio conservare tutti i fogli in modo organizzato, perché potrebbero servire in qualunque momento ed è meglio che siano a portata di mano.
- Riconoscete i vostri meriti. State facendo del vostro meglio in una situazione che è difficile per chiunque, non abbattetevi. Sbagliare è umano, ma questo non nega tutti gli sforzi e soprattutto l’impegno che ci state mettendo. Non siate i peggiori critici di voi stessi.
Questi sono solo dieci consigli pratici, il cui scopo è farvi capire che la cosa più importante in questa situazione è avere una solida rete di persone su cui potervi appoggiare e, soprattutto, da cui poter ricevere aiuto quando ne avete bisogno. Il caregiver ha un lavoro tanto importante quanto difficile, che a volte può rivelarsi troppo per una persona sola, ragion per cui è di fondamentale importanza non isolarsi. Il carico emotivo che si porta dietro questo ruolo è pesante per chiunque: ad esempio, mentre una persona malata di Alzheimer dimentica in fretta i brutti episodi, il caregiver no, e le cose poi finiscono per accumularsi. Un caregiver deve sviluppare molte abilità, come ad esempio quella di lasciar andare il passato e cercare di vivere quanto più possibile nel presente, anche se è fatto di malattia e problemi quotidiani. Di fronte a queste situazioni è assolutamente normale avere bisogno di una pausa, di staccare per un po’ e di occuparci solo di noi stessi. Una pausa è un gesto d’amore tanto verso noi stessi quanto verso la persona che assistiamo, che potrà solo giovare delle nostre ritrovate energie e della nostra serenità.