L’ATTEGGIAMENTO INQUISITORIO
Quante volte abbiamo detto o pensato “Queste badanti cercano l’anziano che viva da solo così possono fare come gli pare senza avere nessuno che le controlli…”? Se lo pensiamo ogni volta che una badante molla il nostro anziano genitore, allora siamo affetti da Atteggiamento Inquisitorio. Questo atteggiamento è molto presente nelle figlie femmine ed in particolar modo nelle figlie femmine che vivono con la mamma, e che sono costrette ad assumere una badante che le sostituisca durante l’orario di lavoro. La donna è tendenzialmente più fragile e, di conseguenza, più diffidente e permalosa, vede fregature anche dove non ci sono e cerca di imporre la propria autorità in modo talvolta scomposto (chi scrive è una donna, naturalmente). Questo è il profilo tipico della figlia inquisitrice. L’inquisitrice cerca di presentarsi inaspettatamente a casa del genitore e, appena entrata, si mette a caccia di prove che confortino la sua convinzione di essere stata fregata. Bastano due gocce d’acqua sul pavimento del bagno, una macchia di sugo sul piano cottura o un po’ di panni non stirati sulla sedia, per convincerla del fatto che la badante abbia passato tutta la giornata a fumare sul terrazzo. La reazione di stizza è, in genere, immediata. Le dimissioni della badante, di solito, altrettanto.
Consiglio per chi soffre di Atteggiamento Inquisitorio.
Chiedetevi: “Lavorerei per una persona come me? Assisterei una persona come mia madre se non ne fossi la figlia?” Se la risposta è “Ma che c’entra?” allora siete affette da Atteggiamento Inquisitorio e dovete cominciare a lavorare su voi stesse. Fare la badante è già, di per sé, un lavoro molto duro. Se poi ci siete voi a fare le pulci su ogni cosa che questa fa o non fa, la convivenza diventa insopportabile. L’unica soluzione è quella di arrendersi al compromesso e all’imperfezione dell’essere umano e valutare (se ci sono) gli aspetti positivi della persona che avete in casa. Magari è dolce e sorridente, magari non sbaglia mai gli orari delle medicine, magari fa la spesa con economia. Insomma, il bicchiere ogni tanto va visto mezzo pieno invece che mezzo vuoto. E se proprio notate qualcosa che non va, fatelo presente con delicatezza e cortesia: non ve ne pentirete.
L’ATTEGGIAMENTO BELLICO
Soffrono di Atteggiamento Bellico soprattutto gli anziani di estrazione popolare, che si sono sudati con grande sacrificio ogni briciolina che la vita gli ha offerto. La guerra, per loro, non è mai finita. La penuria e la carestia sono dei mali incombenti. Spendere, anche per il necessario, equivale a sprecare. Ed ecco che la badante che vuole fare una doccia calda tutti i giorni diventa una “mangiapaneatradimento”; se si compra una fettina di carne di vitella vuole fare una vita di lusso alle spalle nostre; per non parlare del telefonino lasciato in carica per ore nella presa elettrica: la bolletta a quel punto va pagata a metà! Dopo qualche giorno di vita al buio e senza riscaldamento, la badante affamata, infreddolita e col telefonino scarico, se ne va. “Meno male”, pensa l’anziano affetto da Atteggiamento Bellico, “sennò, nel giro di poco tempo, mi avrebbe mangiato tutti i risparmi”. Molto meno contenti sono i figli che dovranno ricominciare la caccia alla badante economa per eccellenza. Con scarsissime probabilità di successo.
Consiglio per i figli di chi soffre di Atteggiamento Bellico.
Pensare di cambiare la testa di mamma o papà è velleitario. Meglio dare in contanti alla badante l’indennità di vitto e alloggio (sono circa 150 euro al mese) e lasciare che al supermercato si compri quello che desidera mangiare. Se vogliamo evitare che durante l’inverno si trasformi in un iceberg, diamole i soldi per smezzare la bolletta del gas o della luce con il nostro genitore. L’anziano avrà l’impressione di averci guadagnato e sarà più conciliante sotto altri profili. La badante avrà l’impressione di aver spuntato un eccellente stipendio e sarà più restia ad andarsene.