Assumere una badante o una COLF, specie in regime di convivenza, è una fase delicata alla quale bisogna prestare particolare attenzione. Possiamo dire che è una procedura tanto lunga quanto complessa, specie quando si tratta di lavoratori extra comunitari. In questo ultimo caso ci viene in aiuto lo Sportello Unico dell’Immigrazione che ci assisterà nelle pratiche burocratiche “più pesanti”. Cosa devo fare dunque per procedere con l’assunzione della badante? Quali documenti servono e a chi devo comunicare l’avvenuta presa in carico del rapporto di lavoro? Scopriamo insieme come fare e cerchiamo di rispondere ai dubbi più frequenti. 

Come fare l’assunzione della badante

Iniziamo prima di tutto dalle basi. Per assumere una badante o una collaboratrice familiare o domestica che dir si voglia, è necessario predisporre un regolare contratto o una lettera di assunzione, nella quale andranno indicati tassativamente quali saranno i diritti e i doveri sia del lavoratore che del datore di lavoro. Dovrà essere parimenti indicato in che modalità avverrà lo svolgimento dell’attività lavorativa. 

In particolare nel contratto di lavoro (o lettera di assunzione), dovranno essere riportati la data d’inizio del rapporto di lavoro, mansioni e livello di inquadramento, retribuzione, orario di lavoro settimanale, giorno di riposo e se la badante sarà o meno in regime di convivenza. Altrettanto importante sarà precisare se sarà previsto un eventuale periodo di prova, quali contributi aggiuntivi spettano al lavoratore e i giorni di ferie. 

Il passo successivo sarà inviare la comunicazione dell’avvenuta assunzione all’INPS che dovrà essere presentata entro 24 ore dall’inizio del rapporto di lavoro. L’INPS indica inoltre chiaramente che tale comunicazione sarà efficace “nei confronti dei servizi competenti, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero della Salute, dell’INAIL e della prefettura/ufficio territoriale del Governo”.

Assunzione della badante convivente, la comunicazione alla Questura

Qualora la badante presti attività lavorativa in regime di convivenza, il passo successivo sarà rivolgersi alla Questura per chiedere la cessione del fabbricato. La legge stabilisce infatti che, chiunque dia ospitalità a titolo gratuito presso la propria abitazione a un cittadino italiano, comunitario o extracomunitario, deve comunicare la cessione di fabbricato alla Questura utilizzando il modulo ufficiale.

  • Se si tratta di cittadini italiani o comunitari, la comunicazione deve effettuarsi solo se il soggiorno supera i 30 giorni.
  • In caso di cittadini extracomunitari va fatta sempre, indipendentemente dalla durata del soggiorno.

In entrambi i casi la comunicazione deve essere effettuata, entro 48 ore dalla messa a disposizione dell’alloggio.

Ai sensi della Legge sulla Semplificazione però, questa comunicazione non è richiesta se il datore di lavoro registra un accordo scritto di comodato ad uso gratuito presso l’Agenzia delle Entrate, ma solo nel caso in cui il convivente sia cittadino italiano o comunitario.

Nel caso in cui il lavoratore sia un cittadino extracomunitario, il datore di lavoro deve fare sia la cessione di fabbricato sia la dichiarazione di ospitalità (ormai tutto in un unico modello). La cessione del fabbricato fatta in favore di cittadino extracomunitario consente peraltro a quest’ultimo di avere un documento che dimostri la disponibilità di un alloggio ai fini del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno.

In caso di omessa o tardiva comunicazione è prevista una multa  di € 206,00. Clicca qui per scaricare il modulo per la cessione di fabbricato. Segnaliamo per tutti coloro che decidono di affidarsi a Badaben, sarà nostra cura dare tempestiva comunicazione alla Questura. 

Come si richiede il contributo per l’assunzione della badante

Per chi si trova nella necessità di assumere una badante per assistere ad una persona non autosufficiente, è possibile accedere ad una serie di contributi e agevolazioni fiscali garantiti per legge. Nella fattispecie, si tratta di agevolazioni alle quali si accede sia che si ricorra ad un’assistenza di tipo domiciliare, sia che ci si trovi nella condizione di dover effettuare un ricovero in una struttura ad hoc. 

In particolare l’INPS segnala che il datore di lavoro ha diritto ad una detrazione dell’imposta pari al 19% delle spese sostenute con un importo massimo riconosciuto di 2100 euro annui. Tale detrazione spetta sia al soggetto non autosufficiente sia ai familiari che si trovano ad affrontare tali spese. 

Per richiedere le agevolazioni, è necessario richiedere il certificato medico che attesti che l’assistito sia non autosufficiente. Molto importante inoltre conservare tutte le ricevute che documentino l’avvenuta retribuzione che dovranno essere firmate dall’assistente familiare. 

Si potrà beneficiare della detrazione, qualora il reddito sia uguale o inferiore a 40.000 euro. Tale detrazione è inoltre cumulativa con la deduzione fiscale prevista per la colf. 

Chi stipula il contratto della badante? 

Arriviamo infine al momento più delicato vale a dire quello della stipula del contratto. Proprio in questa fase le due parti contraenti ossia il datore di lavoro e il lavoratore si trovano l’uno di fronte all’altro per trovare un accordo che sia il migliore possibile. L’iter burocratico tuttavia non è semplice e i dubbi potrebbero essere tanti soprattutto se è la prima volta che ti trovi ad affrontare una situazione di questo tipo. Per questo motivo, Badaben ti segue passo dopo passo e ti aiuta a risolvere ogni dubbio per fare in modo che tu non possa perdere nemmeno un passaggio. 

Che documenti servono per l’assunzione di una badante?

Ultimo, ma non meno importante vediamo quali documenti servono per procedere con l’assunzione: 

  • Documento di identità (passaporto, carta d’identità, permesso di soggiorno…)
  • codice fiscale e/o tessera sanitaria europea 
  • eventuali diplomi o altre attestazioni 
  • se già prestato servizio presso un altro datore di lavoro il numero di iscrizione all’INPS

A ciò si aggiunge che tali documenti dovranno essere conservati dal datore di lavoro per almeno cinque anni. Infine il permesso di soggiorno dovrà essere rilasciato per i seguenti motivi: asilo politico; motivi umanitari: protezione sociale;  motivi di studio; motivi familiari e motivi di lavoro non stagionale.

Qualsiasi dubbio tu abbia rivolgiti a Badaben 

Sei alle prime armi e vorresti assistenza per l’assunzione della tua badante? Hai dei dubbi e vorresti maggiori informazioni? rivolgiti a Badaben. Con noi potrai trovare esperienza e tanta professionalità.